Cdb San Paolo – Ricordo di Giorgio Pazzini
Fausto Tortora
Giorgio Pazzini è morto. Non sentiremo più la sua chitarra, il suo strumento di comunicazione, di lotta, di formazione e informazione o, come si diceva qualche anno fa, di controinformazione.
Il suo percorso di romagnolo di Verucchio si era incrociato con le ACLI di Labor a metà degli anni sessanta fino alla presidenza di Gabaglio, quella stagione felice in cui le ACLI seppero vivere in rapporto fecondo coi il mondo postconciliare e movimentista di quegli anni.
Giorgio incontrò Luisito Bianchi e nacque “Ora sesta” piccola casa editrice di testi e musica di quegli anni, e con essa partecipò alle prime esperienze romane di quello che sarebbe diventato il movimento delle Comunità di base
Dopo altre esperienze professionali, sempre consumate coniugando rigore e nuove curiosità, Giorgio è tornato ad affacciarsi sul mondo ormai adulto delle Comunità cristiane di base.
Anche qui si è fatto amare per l’immediatezza del suo tratto umano e, giocando con il tratto anarchico e un po’ anticlericale del suo carattere e della sua terra d’origine, proponeva canzoni ammiccanti e dissacratorie che pescava da un repertorio vastissimo e da lui sempre alimentato.
Quando c’era un gruppo che cantava, lì c’era Giorgio. Ora saremo tutti un po’ più silenziosi e tristi.
era un vero amico persona disponibile attento al prossimo conosciuto nel lontano 1980 quando la sua mamma aveva bisogno ci restai per circa 4 anni ,ci sentivamo spesso , 2 anni fa mi mandò gli auguri di Natale , poi seppi da suoi parenti , che era volato in cielo ,sono rimasta scioccata . Elena
apprendo soltato oggi – 12 novembre – che il caro Giorgio Pazzini è morto ai primi di agosto di quest’anno. Riposi in pace.
Penso di aver contribuito a dargli forse un grande dispiacere, e invece oso sperare – se leggo bene l’ultima sua lettera – di aver contribuito a farlo uscire da quel “vuoto pneumatico” nel quale diceva di trovarsi. Che si sia anche lui pacificato.
Così terminava la sua lettara:
“cerca di sentirti pacificato e di darti pace. E pace e amicizia cara ti augura il Giargio Pazzini”.
Grazie caro Giorgio, tra tutti, tu sei stato in più sincero.
Gian Mario Albani
Ho rivisto Giorgio il 22 maggio 2007 quando all’abbazia benedettina di Viboldone presso Milano festeggiammo gli ottanta anni di don Luisito. Era scatenato come può facilmente immaginare chi lo conosceva . Chitarra, canzoni e tanta allegria .
Ricordammo appunto il periodo di cui scrive qui sopra Fausto, “Ora sesta” e tanto altro.
Giorgio era un anarchico-cristiano, mi sembra poco marxista o meglio marxista-sambista come, per scherzo, dicevamo allora . lo ricordo con amicizia, affetto e una forte preghiera