10° Incontro europeo delle CdB – …alcuni appunti e riflessioni di ritorno da Rimini
Le comunità cristiane di base provenienti da vari paesi europei: Francia, Spagna, Austria, Svizzera, Belgio e Italia si sono riunite a Rimini nei giorni 21-23 settembre per il 10° incontro europeo, dal titolo “Cristiane e cristiani per un mondo più giusto e per una Chiesa povera”.
Il convegno si è aperto con l’arrivo dei partecipanti il 21/9 e un incontro di conoscenza dei/delle presenti.
Il sabato si è entrati nel vivo dell’incontro con la relazione di Riccardo Petrellasu: “Perché e come impedire che s’installi una nuova società mondiale sempre più inuguale?”.
Alcuni spunti:
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- Non tutti/e hanno la parola nel mondo, miliardi di persone non hanno la parola perché non esistono finanziariamente.
- Quali sono i messaggi che ci vengono veicolati ogni giorno dai dominanti attraverso i media?
- il principio fondatore della vita è l’utilità, l’utilitarismo. Si ha valore se si è capaci di produrre ricchezza, se si ha potere d’acquisto;
- il principio base della nostra società è la violenza non l’amore, è la competitività. Si fa violenza ai più deboli, alla natura. Economia violenta, finanza predatrice
- il principio dell’ineguaglianza rispetto ai diritti, tutti l’abbiamo interiorizzato anche se diciamo il contrario nelle preghiere, nelle conferenze
- “I potenti ci dicono tante cose e noi spesso sentiamo solo le loro voci. Ci dicono che l’utilità è un punto fondante perché crea ricchezza. Si vale se si consuma, noi pensionati siamo importanti se andiamo ai supermercati, consumiamo. Anche la violenza è un elemento costitutivo della nostra società. L’ineguaglianza altro elemento: non abbiamo tutti gli stessi diritti. E poi usiamo la compassione senza nulla fare.
- E poi ci dicono che la guerra non si può eliminare. Le armi nucleari nessuno le mette al bando. Sono necessarie. C’è un trattato ONU firmato il 7 luglio 2017 da 122 paesi che mette al bando le armi nucleari, ma rischia di essere carta straccia.
- Ai principi dell’utilità, della violenza e dell’ineguaglianza come si può reagire, cosa di può fare?
- Lavorare sui processi: la rivolta, un processo attraverso il quale nasce la battaglia, la lotta civile, politica.
- Decostruzione della legittimità del sistema oggi dominante, “lavorare nel cervello”, decostruire i principi fondatori del sistema cosa significa?
- Rifiutare di accettare che l’impoverimento, la povertà sia un fatto di natura. Si tratta di un atto creato di una società ingiusta, è un fatto storico sociale. Dio non ha creato la povertà, Dio non vuole i poveri. Ci sono società meno ingiuste.
- Andare al cuore della violenza degli esseri umani: imparare a “dire buongiorno all’altro” invece di essere competitivi.
- Occorre lavorare sui processi di costruzione: ecco questa è la rivoluzione.
- Decostruire il sistema dominante significa rifiutare che la povertà, meglio l’impoverimento sia considerato un fatto di natura. La povertà è un atto creato dalla società, da noi. Dio non ha creato la povertà. Ci sono società meno ingiuste. Ciascuno di noi sa cosa deve costruire.
- Si deve andare al cuore della violenza: imparare a dire buongiorno all’altro.
- Decostruire la guerra: lottare affinché il trattato dell’ONU firmato dai 122 paesi venga ratificato, diventi realtà.
- Sistema finanziario: eliminare i paradisi fiscali. Tutte le casse di risparmio una volta pubbliche sono state privatizzate. I fondi pensioni dei lavoratori sono stati immessi nel mercato finanziario.
- Non vi sono più regole tra risparmio e investimenti.
- Dal 1980 la Corte suprema americana ha introdotto la proprietà privata sul vivente e sono state deposito ben 51.000 brevetti relativi.
- Tutta l’informazione è in mano ai giganti quali Google, Facebook…
- Si voterà da casa con un clik… Dov’è la democrazia?
- E’ necessario abolire il diritto di proprietà sul vivente.
- Come fare questa rivolta per costruire un mondo diverso? Siamo ormai quasi 8 miliardi e 4 non hanno accesso all’acqua. Inoltre ci dicono che la risorse della terra si stanno vanificando.
- Nessuno ce lo dirà. Dobbiamo trovare noi il modo. Ad esempio, nel 1920 gli operai scoprirono il mutualismo.
- Ora dobbiamo essere uniti/e, mettere insieme le nostre idee, le nostre utopie. Cambiando i fattori strutturali le cose si imparano assieme. Parlare di impoverimento, non di povertà. Entrare nei processi di creazione del reddito: la crescita non è risolutiva.
- Importante la comunità locale, comunità di vita locale, mondiale.
- Occorre reinventare e ricostruire i beni e i servizi comuni pubblici al servizio dei diritti universali… Oggi difendere il pubblico significa salvare la vita globale della terra. Superare il concetto antropocentrico, celebrare la vita in tutti i suoi aspetti. Amiamo la vita nostra, degli altri e amiamo Dio”
Sono seguite alcune testimonianze di comunità europee: Belgio, Austria, Svizzera Francia.
Al termine l’oratore a risposto ad alcune domande dei presenti.
Nel pomeriggio si sono svolti i laboratori:
- Per una Chiesa povera di potere – Cdb San Paolo – Roma
- Chiesa 2030 – comunità della Francia
- Globalizzazione e frontiere – Comunità della Spagna
- Il grido della Terra, il Grido dei Poveri – Cdb Cassano – Napoli
- La semplicità volontaria – Comunità del Belgio
- Povertà, lo sguardo delle donne: pensieri e pratiche – Gruppo donne della CdB Viottoli – Pinerolo
- Leggere la Bibbia, leggere la vita – Comunità della Svizzera.
I laboratori sono stati molto fecondi e lo scambio dei/delle partecipanti alla seconda sessione rispetto alla prima ha favorito un maggiore ricchezza di contributi.
Domenica 23 è stata la giornata conclusiva con l’eucarestia preparata dalla Comunità del Cassano. Molto partecipata ha visto due momenti importanti: il ricordo di Benedetto, fratello della stessa comunità che ci ha lasciato proprio in questi giorni e la scrittura di alcuni tazebao ove tutti e tutte sono state chiamati/e a lasciare un breve messaggio. Al termine è stato approvato un ordine del giorno sui migranti.
I partecipanti sono stati 120 suddivisi circa a metà tra italiani e ospiti europei.
Luisa & Memo (Pinerolo)