Una cristiana in crisi
Manuela Sabolo
Roma
Questo è lo sfogo di una credente che, come tanti, tantissimi altri, si domanda come si possa, oggi, in Italia continuare ad essere praticanti o, più propriamente, a credere nelle direttive della Chiesa, quando le gerarchie Vaticane sembrano avallare i comportamenti anti cristiani e immorali del Presidente del Consiglio.
Come possiamo trasmettere ai giovani i principi fondamentali della nostra religione che sono l’amore verso Dio e verso il prossimo, quando si appoggia una persona che ha fatto del potere e del denaro il suo dio?
Come possiamo diffondere i valori cristiani della semplicità e del rispetto del prossimo quando si appoggia chi con il denaro compra tutto, compreso l’assenso del Vaticano che, a sua volta, non trova la forza di condannare apertamente l’illegalità, la disonestà e l’immoralità sfacciatamente praticata e comunicata?
Sì, perché è IMMORALE che un Presidente del Consiglio si faccia difensore della famiglia, quando lui stesso è divorziato due volte e conduce, senza imbarazzo, una vita non certo irreprensibile e di esempio per le giovani generazioni!
È IMMORALE che il Presidente del Consiglio si schieri, ad esempio, contro le richieste degli omosessuali o di chi vorrebbe riconosciuta la possibilità di accedere al testamento biologico, soltanto per una mera questione politica e per ottenere i favori e i voti dei cattolici!
È IMMORALE che si debbano tollerare quotidianamente eccessi, vizi, leggerezze e scandali del nostro Presidente del Consiglio, invece di dare precedenza al problema del lavoro, sempre più precario, alle famiglie che a stento arrivano alla fine del mese, ai giovani che hanno realmente ben poche certezze nel presente e nell’immediato futuro!
È IMMORALE che un personaggio pubblico scateni continui dissidi e lotte contro le autorità costituite e costituzionalmente riconosciute!
È IMMORALE che al Parlamento e nelle istituzioni, siedano persone giunte, sempre più spesso palesemente e senza ritegno, per raccomandazione e non per merito!
È IMMORALE che un rappresentante dello Stato, come il Presidente del Consiglio, offenda la scuola di Stato!
(A tale proposito … sono una professoressa in pensione che in tutta la sua carriera non ha mai inculcato valori contrari alle famiglie degli alunni ma che ha sempre tentato di aiutare i propri ragazzi a “tirar fuori” il meglio di sé, a ragionare, a rispettare la legge, le idee degli altri e non solo).
È IMMORALE che nella mia città, Roma, siano apparsi numerosi manifesti pubblicitari dei Cristiani Riformisti (?) in cui si citano parole come “valori” e “cristianità” associate, in modo a dir poco ridicolo, al partito di Berlusconi e guarda caso, proprio nei giorni successivi all’incontro del Presidente del Consiglio con i Cardinali Bertone e Bagnasco!
Dopo tutto questo, mi chiedo: ma la Chiesa dov’è?
Come mai non sente il DOVERE di riprendere e condannare con durezza, decisione e fermezza determinati comportamenti, di insegnare alla gente la semplicità e la limpidezza del messaggio cristiano?
Noi credenti in trincea a chi dobbiamo rivolgerci?
Come possiamo ancora credere nei nostri pastori quando l’unica voce che si leva è il silenzio (…/assenso)?
I giovani e i meno giovani guardano e giudicano, sempre meno frequentano le parrocchie e sempre più il relativismo di cui parla il Papa è assimilato e vissuto senza alcun senso di colpa: tutto questo, a mio avviso, é gravissimo e ci farà perdere la strada maestra.
Sono un cristiano. Francescano secolare. Per vocazione seguo i ragazzi in strada nel mio quartiere (ci sono circa 600 giovani fra i 14 e i 23!). Per aprire un centro giovanile sono stato costretto a collaborare col Comune dopo aver trovato porte chiuse in parrocchia. Questo è. Nel piccolo come nel grande. Ho imparato, sulla mia pelle, a distinguere la Chiesa (sposa di Cristo senza ruga e senza macchia) dalla gerachia. C’è un solo sistema, far sentire le nostre voci (laici, religiosi, sacerdoti) e mostrare a tutti, ma specie ai ragazzi un altro volto della Chiesa. Diamo ragione della speranza che è in noi.
So che un giorno avremo ragione. Penso anche presto.
Pace e Bene