” La morte di Natalia purtroppo non sarà l’ultima”

di Maria Magarik
da www.articolo21.info

“Non ho preso parte nell’uccisione di Natalia Estemirova”. Parola di Ramzan Kadyrov, presidente della Cecenia. Anzi, il leader della repubblica del Caucaso dice di essere profondamente colpito da questa vicenda. Oleg Orlov, presidente dell’associazione “Memorial” è a Grozny e ci racconta del suo collquio con Kadyrov. Proprio ieri Orlov aveva accusato direttamente il presidente dell’omicidio di Natalia, una delle attiviste dell’associazione per la difesa dei diritti umani.

“Natalia era una pratica, indagava su ogni crimine commesso, lo denunciava e si batteva per ottenere giustizia. Per noi era un’ottimo compagno di lavoro, un’ amica”. Raccontano nella filiale del Memorial a Grozny. Sapeva tutto cio che accadeva in Cecenia.Era responsabile del monitoraggio della violazione dei diritti umani nella repubblica autonoma. Un lavoro immane, pieno di rischi. La guerra in Cecenia non è mai finita anche se la propaganda fa visitare ai giornalisti la capitale ricostruita. Ci sono ancora molti nuclei di resistenza dei guerriglieri. Il Caucaso continua a essere una polveriera.

I rapporti tra Natalia Estemirova e Ramzan Kadyrov erano pessimi. Lo sapevano tutti. Piu’ volte – si racconta al Memorial – avevano litigato pesantemente perche’ Natalia non voleva chiudere gli occhi. Si dice che qualche mese fa gli uomini della sicurezza avevano rastrellato un gruppo di persone in un villaggio vicino a Grozny. Ufficialmente erano sospettati di essere terroristi. Uno sarebbe stato fucilato. Vecchi metodi utilizzati durante la guerra che non sarebbero piaciuti a Mosca.

Natalia pretendeva la verità su questo episodio. Ma in Cecenia dove non ci sono piu’ in corso le operazioni militari ed è stato ufficialmente proclamato il ritorno alla normalità, in realtà le cose sono rimaste com’erano. Sequestri, attentati, rastrellamenti, fucilazioni e tanti fondi per la ricostruzione che fanno gola ai grandi e piccoli clan mafiosi.

“Nessuno vuole che questi fatti escano fuori dalla Cecenia – dice Orlov – e la morte di Natalia purtroppo non sarà l’ultima”.

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Cecenia. Uccisa l’attivista per i diritti umani Natalia Estemirova
di www.carta.org

L’Ong Memorial, con la quale collaborava Natalia Estemirova, l’attivista dei diritti umani rapita e assassinata ieri in Inguscezia, ha accusato esplicitamente il presidente ceceno Ramzan Kadyrov per l’uccisione della donna. «Conosco, e ne sono sicuro, l’identità del colpevole dell’omicidio di Natalia Estemirova, lo conosciamo tutti, il suo nome è Ramzan Kadyrov», ha dichiarato in un comunicato ieri sera Oleg Orlov, responsabile di Memorial. Kadyrov, secondo le accuse della Ong, minacciava Natalia, la insultava e la considerava come una persona ostile. Non sappiamo se lui stesso ha dato l’ordine o se lo hanno fatto i suoi collaboratori per fare un piacere al capo», ha commentato Orlov.

Il presidente ceceno aveva definito «disumano» l’omicidio della militante russa e aveva promesso di sopraintendere personalmente all’inchiesta. «Coloro che hanno alzato la mano su di lei non hanno il diritto di essere chiamati uomini e non meritano alcuna pietà. L’ergastolo è una pena insufficiente per gli assassini di Estemirova che devono essere giudicati come esseri disumani che hanno attaccato non soltanto una donna senza difesa, ma anche tutto il nostro popolo», aveva dichiarato Kadyrov.

Estemirova raccoglieva da anni materiali su rapimenti, scomparse ingiustificate, torture e uccisioni dopo lo scoppio della seconda guerra voluta da Vladimir Putin nel 1999, e aveva collaborato con la giornalista assassinata Anna Politovskaia. Oggi, il presidente russo Dimtry Medvedev, in visita in Germania, ha dichiarato che Natalia Estemirova «raccontava la verita» e «molte cose utili».