In memoria di Giovanni Sarubbi, infaticabile uomo di dialogo di OIVD
La scomparsa di Giovanni Sarubbi (1951-2021) crea un vuoto difficile da colmare. Ci ha lasciato un uomo infaticabile, generoso, appassionato. Si buttava a capofitto nei progetti e nella lotta alle ingiustizie, animato dalla speranza di poter cambiare insieme le situazioni. Si interessava affabilmente alla vita delle persone, si lasciava coinvolgere dai dolori, dalle gioie e dai successi altrui.
Ha portato avanti con coraggio e tenacia insieme ai compagni e alle compagne della prima e dell’ultima ora l’ “impresa” delle Giornate del dialogo cristiano-islamico. Ha messo sé stesso e i propri mezzi a servizio dell’iniziativa, nata dopo l’11 settembre 2001, anche nelle sue fasi più problematiche, nei momenti di allentamento, e ha sperimentato anche incomprensioni e rifiuti che lo ferirono.
Giovanni ha vissuto un veritiero dialogo teso alla costruzione di un mondo di convivialità, giustizia e pace. Il dialogo cristiano-islamico era al centro delle sue attenzioni ma non era l’unico suo interesse. Basta esplorare il periodico online “Il dialogo”, che dirigeva, per capire quanti ambiti e sensibilità Giovanni abbia percorso e ospitato: l’impegno per la pace, l’intercultura, le religioni, le tematiche di genere, le migrazioni, i Sud del mondo, l’ambiente e tanto altro ancora. Con i suoi interventi, a volte provocatori, ha fornito stimoli al dialogo politico, sociale ed ecclesiale. È stata una voce libera e critica che non ha mai smesso di formarsi per conoscere le diverse culture e religioni, in particolare quella islamica.
Dopo aver contribuito a farlo conoscere, è entrato come socio nell’Osservatorio interreligioso sulle violenze contro le donne (Oivd), e si è impegnato in particolare nel gruppo di lavoro sulla prostituzione e la pornografia nel quale era l’unico esponente di genere maschile. Sentiva l’urgenza di affrontare questi problemi e da anni dedicava loro una sezione del suo sito.
Giovanni è stato ed è un dono per tutte e tutti noi. Con affetto e riconoscenza ci stringiamo alla sua famiglia e alla redazione. La sua vita e il suo ricordo possano fare fiorire sincere e coraggiose vocazioni al dialogo.
Osservatorio interreligioso sulle violenze contro le donne (O.I.V.D.)
CHE LA TERRA TI SIA LIEVE. E IL CAMMINO PROSEGUA COL TUO RICORDO NEL CUORE
«Con il cielo già bruno arrivò la notizia, ci prese come un pugno, ci gelò di sconforto sapere a brutto grugno che era morto. Si offuscarono i libri, si rabbuiò la stanza
Perché con lui era morta una nostra speranza»
Al termine di una giornata convulsa e frenetica, colma di stanchezza e pesi dell’anima e nel cuore il pensiero non può che rimanere fisso. Stamattina quando, aprendo distrattamente e di corsa whatsapp, ho letto la notizia questa canzone – che al nostro Giovanni immagino piacesse su una figura a cui era sicuramente – ha fatto irruzione nella mente.
Le sensazioni, la tristezza che avvolge non come miele ma come doloroso fiele, lo smarrimento e le lacrime cacciate in gola sono state le stesse. Raccontare Giovanni, la sua passione, il suo amore, la sua straordinaria vita di militante, uomo del dialogo in cammino con gli ultimi ma pronto a tuonare, mobilitarsi, essere coscienza attiva contro ogni pre-potente, è difficile. Forse impossibile.
In queste ore il cuore è colmo di dolore, tristezza, smarrimento, perdiamo un amico, un fratello, un compagno, una persona con cui si poteva discutere, non essere d’accordo ma che si poteva solo ammirare, stimare, oserei dire amare. Tantissimo vorrei esprimere ma le parole soffocano gelate, come il mondo attorno a noi in questa fredda serata tardo invernale.
Ora è il momento del lutto, del dolore, del vuoto. Che andrà riempito, verrà il momento in cui le parole usciranno e il cammino dovrà proseguire. Lo dobbiamo al caro Giovanni e agli anawin che avevano un posto privilegiato nel suo cuore. «Con noi il suo pensiero nel mondo rimaneva, passarono stagioni, ma continuammo ancora, all’erta, si deve andare avanti» prosegue la canzone.
Tocca a noi tutte e tutti, accanto alla sua creatura, al suo “periodico di monte irpino” diventato negli anni casa del mondo e riferimento per tutti, un bocciolo locale che era, e deve continuare ad essere, fiore splendente a tante latitudini. Alla redazione de ildialogo.org tutta la vicinanza possibile, proseguiamo insieme, portiamo avanti il cammino.
C’è e ci sarà sempre bisogno vitale della Giornata per il dialogo ecumenico cristianoislamico, c’è ancora troppo da indignarsi e raccontare, solidarizzare e mobilitarci. Nel ricordo commosso del caro Giovanni, carissime e cari amiche e amici, sorelle e fratelli, compagne e compagni della redazione de ildialogo.org cerchiamo di essere in tantissime e tanti, ognuno a restituire un seme alla memoria di Giovanni e per contribuire a portare avanti questa straordinaria esperienza editoriale e militante.
Mi sia permesso scrivere che, per quel che posso e si potrebbe, ci sono. Dopo il terremoto del 6 aprile 2009, il cui anniversario incredibilmente è caduto proprio nelle scorse ore, Giovanni ricordo che fu tra i primi a contattarmi. Aprì una sezione apposita de ildialogo.org dove per tantissimo tempo raccogliemmo articoli, comunicati, dossier, notizie, ancora oggi prezioso archivio di quel periodo rimosso nella finta e ipocrita memoria di troppi. Finti e ipocriti che Giovanni denunciava, combatteva, avversava.
A noi tutte e tutti continuare a farlo.