Tracce di percorsi comunitari di CdBIsolotto
Carissim*
A conclusione della prima parte del progetto “archivio storico CdB italiane” abbiamo lavorato ad una pubblicazione sui contenuti e le caratteristiche delle raccolte effettuate ed abbiamo stampato un bel libretto ricco di dati, contributi e foto: mettendo in gioco le nostre competenze e creatività ci sembra di aver realizzato una cosa interessante e gradevole, che pensiamo farà piacere a tutt* avere e magari anche diffondere e/o regalare.
Ci sembra che questa pubblicazione, più di tante parole ed opinioni sugli avvenimenti recenti ecclesiali e non, possa costituire :
– un contributo di esperienze e storie interessante , originale ed attuale;
– uno strumento utile per chi intenda studiare ed approfondire, sul piano storico, l’esperienza oltre quarantennale delle comunità di base;
– un materiale di ripensamento critico per chi tenta di coniugare “ identità ed appartenenze” con i vissuti quotidiani oltre i confini;
– un sostegno creativo per tutt* coloro che desiderano sperimentare nuove vie del cambiamento, compresi gli attuali tentativi di Papa Francesco.
Poiché la spesa di stampa è stata interamente sostenuta dalla nostra comunità, al fine di recuperare almeno in parte tale spesa chiediamo un contributo di € 8,00 a copia.
Per la richiesta e distribuzione proponiamo:
– a chi verrà all’incontro di Roma il 6-7-8- dicembre prossimi la troverà lì
– a chi vorrà riceverla su ordinazione ci organizzeremo per inviarla ma chiediamo di richiederne almeno 5 copie per rientrare nelle spese di spedizione
– A chi vorrà venire a ritirarla a Firenze ci trova alle baracche tutte le domeniche dalle ore 10 alle 12 oppure può telefonare al n° 055-782641 per concordare un orario di consegna.
Per ogni comunicazione od informazione potete usare la nostra e-mail info@comunitaisolotto.org
A tutt* giungano i nostri carissimi saluti anche personali e un grazie per le collaborazioni ricevute
Barbara, Paola,Carlo, Luciana e la comunità tutta
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Comunità dell’isolotto – Centro Educativo Popolare
Coordinamento nazionale delle Comunità cristiane di base italiane
TRACCE DI PERCORSI COMUNITARI
UNA GUIDA AGLI ARCHIVI DELLE COMUNITA’ DI BASE ITALIANE
Chi ha il potere sulla memoria
e sulla sua forza generativa?
Enzo Mazzi
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INDICE
PREFAZIONE di Giovanni Franzoni
COLLOCAZIONE STORICA DELLE COMUNITÀ DI BASE di Enzo Mazzi
IL CENSIMENTO DEGLI ARCHIVI DELLE COMUNITÀ DI BASE ITALIANE
LA MAPPA DELL’INDAGINE
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ARCHIVI E NUCLEI DOCUMENTARI: LE SCHEDE DESCRITTIVE
LIGURIA
Comunità di Oregina, Genova
PIEMONTE
Comunità di Pinerolo (TO)
Gruppo di Asti
Comunità di Saluzzo (CN)
VENETO
Comunità La porta, Verona
EMILIA ROMAGNA
Comunità del Villaggio artigiano, Modena Gruppo lavoratori, Modena
TOSCANA
Comunità dell’Isolotto, Firenze
Luigi Rosadoni e la Comunità della Resurrezione, Firenze
Comunità di Peretola, Firenze
Comunità delle Piagge, Firenze
Tony Sansone, la Comunità di Ricerca Biblica e il Bollettino di collegamento fra comunità cristiane in Italia, Firenze
Gruppo biblico di Rignalla, Bagno a Ripoli (FI)
Comunità di S. Zeno, Arezzo Comunità di Piazza del Luogo Pio, Livorno
Martino Morganti, Livorno
Comunità di Piombino (LI)
Centro di documentazione di Pistoia
MARCHE
Gruppo di Ancona
LAZIO Comunità di San Paolo, Roma Giovanni Franzoni, Roma
Gianni Novelli, Roma Marcello Vigli, Roma
CAMPANIA
Comunità del Cassano, Napoli Ciro Castaldo e la Segreteria tecnica delle CdB, Napoli
BASILICATA
Comunità di S. Anna, Potenza Comunità del Sacro Cuore di Lavello, Potenza Gruppo San Marco di Muro Lucano, Potenza
PUGLIA
Comunità del Carmine di Conversano (BA)
SICILIA
Gruppo Camminiamo Insieme, Avola (SR)
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IL RACCONTO
INTRECCIO DI ESPERIENZE
COMUNITA’ E GRUPPI DI BASE ATTIVI IN ITALIA DAGLI ANNI ’60 AD OGGI
SITI WEB SIGNIFICATIVI
BIBLIOGRAFIA GENERALE
INDICE DEI NOMI
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PREFAZIONE di Giovanni Franzoni
La pubblicazione di un libro sugli archivi delle comunità di base potrebbe suscitare l’idea di un repertorio di documenti giacenti a disposizione di ricercatori che in futuro, per motivi personali o di studio, vorranno informarsi su una determinata stagione storica; nel caso presente il fervore di rinnovamento vissuto in molte comunità, che si definirono “cristiane di base” mettendosi così in dialettica con i vertici gerarchici della Chiesa cattolica romana, nei decenni successivi alla conclusione del Concilio Vaticano II.
Ma questo mi sembra insufficiente: sarebbero come dei morti che sempre attendono qualcuno che li tragga fuori dalla polvere e restituisca loro una precaria attualità.
In effetti si tratta, invece, della documentazione di un impegno, portato avanti da uomini e donne, che è ancora in corso, e di testimonianze che rendono ancora presenti coloro che ne sono stati attori, anche se in molti casi non più tra noi.
Per rendere questa presentazione ancora più “appassionata” vorrei ricordare un paio di episodi scaturiti dall’incontro tra la Comunità dell’Isolotto – già espulsa dalla parrocchia per aver dato la sua solidarietà agli occupanti la cattedrale di Parma – e la Comunità di S. Paolo, in corso di espulsione dalla basilica.
Si era agli inizi degli anni ’70 e la Comunità dell’Isolotto venne a Roma per incontrarci, in una eucarestia domenicale in basilica. Nell’omelia, salutando gli amici fiorentini che si erano allocati in cerchio nel presbiterio, attorno all’altare, nell’abside solitamente sede del coro dei monaci, citai un versetto del vangelo (Mt 24,28) che sul momento sorprese Enzo Mazzi: “Dovunque sarà il cadavere, ivi si raduneranno gli avvoltoi” . In realtà io stavo pensando che quando nasce qualcosa di nuovo dalla sofferenza, gli uccelli si assembrano su un campo di battaglia carico di dolore e di morte, e allora si tocca con mano che nulla nasce di nuovo senza prima sperimentare una passione.
Enzo Mazzi sembrava quasi rispondermi quando, preso il microfono, disse che la Comunità dell’Isolotto si trovava a disagio nella fastosa basilica carica di orpelli e mosaici splendenti, ma si consolava vedendo tre operai seduti sul trono papale.
In quella stagione generativa delle Comunità cristiane di base, Enzo Mazzi ammoniva pure che un certo pacifismo e soprattutto il terzomondismo rischiava di sottrarre attenzione ai problemi “di classe” in casa nostra. Questo ci colse un po’ di sorpresa perché in realtà la nostra Comunità era partita sulla falsariga di associazioni come “Amici dei lebbrosi” o “Mani tese”.
Coinvolti peraltro nella critica alla guerra coloniale del Viet-Nam, il generico pacifismo che ci aveva condotti ad un digiuno di 15 giorni per la pace tra India e Pakistan, fu seguito da un digiuno altrettanto prolungato anche contro quella guerra e le benedizioni che il Card. Spellmann impartiva ai “novelli crociati” contro il comunismo.
Quando poi ci furono fabbriche occupate nelle vicinanze della basilica, la solidarietà data agli operai che occupavano i loro luoghi di lavoro (Crespi, Aerostatica, ecc.) provocarono l’indignazione del quotidiano ultraconservatore “Il Tempo” che mi accusò di avere “sporcato la talare” in un’assemblea di operai e operaie che ponevano in atto la “lotta di classe”.
Io risposi pubblicamente che se non avevo sporcato la talare andando a inaugurare l’”Alfa Romeo” invitato dalla proprietà, non capivo perché l’avrei sporcata andandoci invitato dai lavoratori in lotta. Ecco che tra l’Isolotto, che aveva dato ospitalità agli operai della “Pignone” che erano in agitazione e in ricerca di un luogo per riunirsi e la Comunità di S. Paolo che si era coinvolta con analoghe situazioni operaie, si era raggiunta la consonanza.