Cambiare il baricentro (Intervento sul pensiero di Antonietta Potente)

Anna Caruso – Verona

In questi ultimi mesi, come gruppo donne di Verona, abbiamo avuto l’opportunità di incontrare Antonietta Potente.

Sono stati momenti ricchi di empatia, di confronto spontaneo e sincero che ci hanno fatto comprendere meglio il pensiero di Antonietta.

I suoi  discorsi si incentrano  soprattutto sul valore della relazione che va oltre la relazione personale e si estende ad una comunità fondata su una condivisione di valori, una comunità non chiusa ma aperta all’esterno verso altre comunità, verso altre culture.

In un epoca, come quella attuale, che pone tutto, anche l’etica, in una visione antropocentrica, rivelatasi distruttiva per la vita delle altre specie nonché del pianeta, si afferma l’ipotesi di un’etica che ha il suo fondamento nella relazione consapevole non solo verso il prossimo ma anche verso l’ambiente in cui viviamo.

Essenziale, diviene quindi la modalità del vivere: vivere eticamente  vuol dire  vivere in profondità la relazione con tutti gli esseri viventi, con l’intero cosmo.

In quest’ottica la fede viene vista come un dono che va ricercato e coltivato durante tutta la vita, non deve essere intesa come un segno di chiusura che sigilla una comunità, ma, al contrario, come una forza che muovendo la comunità nella sua ricerca raggiunge una sempre più profonda consapevolezza e maturità. In questo processo la fede ha bisogno di tutti gli strumenti che il mondo di oggi può offrire non escluso il mondo scientifico / tecnologico

Spesso nell’ambito religioso o politico ci si preoccupa troppo di dare risposte certe dettate da una fede certa, che tendono a semplificare e  la problematicità della vita, invece di sostenere un’etica aperta alla ricerca che proprio per la sua “incompletezza” ci spinge sempre più a nuove aperture, nuove relazioni per cercare insieme nuove risposte.

La fede matura, adulta porta ognuna di noi ad assumersi la responsabilità  di  una vita etica fondata proprio su una forte disponibilità a conoscere in profondità il mondo in cui si vive, conoscenza che a sua volta porterà alimento alla fede stessa.

Sappiamo che le nostre  azioni incidono  non solo sulla nostra vita ma anche su quella degli altri. L’azione fondata sulla consapevolezza del bene è una azione etica i cui effetti ricadranno sul nostro futuro e sul futuro del mondo  lasciando un’eredità positiva alle nuove generazioni.

Quando si è consapevoli di questa responsabilità i nostri gesti mutano e di conseguenza le nostre azioni.

Così facendo si attua lo Spostare il baricentro di cui ha parlato, sin dall’inizio del nostro incontro, sorprendendoci,  Antonietta Potente.

Spostare il baricentro porta la nostra azione a disegnare una nuova politica  questa volta a vantaggio di tutti/e e di tutto.