L’ANGOLO della GRU: Fuga o scelta? di A.Bifulco
Aldo Bifulco
Cdb Cassano – Napoli
2013: dieci anni di interviste. Ho incontrato parecchi giovani che sono andati via da Scampia e da Napoli, per svariati motivi, per andare a lavorare ma più spesso per cercare lavoro. Marcello Tortora è andato a Londra: il suo è un caso particolare e perciò ne parliamo.
Ma chi è Marcello?
Ho 25 anni e sono studente di architettura; frequento l’ultimo anno. Nato e cresciuto a Scampia, in questi anni non sono stato rintanato dentro casa, ma ho partecipato alle iniziative di animazione del quartiere. In particolare mi sono interessato dei bambini, organizzando corsi creativi, corsi di musica e partecipando a campi estivi.
Sei certamente un giovane positivo con una famiglia alle spalle che non ti fa mancare affetto ed attenzione e che, in qualche modo, ti sostiene economicamente. Sei alla conclusione del percorso di studi. Si fa fatica a comprendere le ragioni del tuo trasferimento a Londra. Si tratta di una scelta o di una fuga?
Prima di decidere ci ho pensato a lungo. L’empatia verso il prossimo più vicino mi ha reso difficile sopportare le sofferenze e le problematiche che lo attraversano. Nello stesso tempo la presunzione di pochi e la superficialità di altri hanno generato in me un fastidio viscerale. Non parliamo poi della “politica”. Non ultimo il problema ambientale ha generato in me un profondo turbamento: la discarica a Chiaiano, a pochi passi, protetta dai militari contro la volontà dei cittadini, i roghi tossici, la violenza diffusa…potrebbero far pensare ad una “fuga”. Sono invece molto più significativi i motivi che configurano la mia decisione come “una scelta”. Non sono tipo da “dimora fissa”, troppa la voglia di scoperta e tanta la curiosità che mi caratterizza. Inoltre, il desiderio di provare a rendermi indipendente e ad assumere le mie responsabilità e di lasciare ai miei “il tempo per vivere meglio la vita di coppia” hanno determinato l’ultima spinta.
E perché Londra? Come hai vissuto questo periodo? Cosa ti manca?
Sono già cinque mesi che sto fuori e considero l’esperienza molto positiva. Londra è la Babilonia dell’era moderna. Sono un amante della diversità e qui si confrontano 130 lingue e tante culture differenti. Per chi come me ha voglia di girare il mondo, conoscere bene l’inglese è fondamentale ed è anche un biglietto da visita per la professione. La città pullula di giovani, giovani interessanti che vogliono affermarsi, alla ricerca di una prospettiva solida. E qui si investe molto sui giovani.
Ho immediatamente trovato lavoro al McDonald’s, ma al ritorno, dopo questa breve vacanza, vorrei cambiare e passare alla… “cucina vera”. La burocrazia è ridotta all’osso e i diritti del lavoratore sono rispettati, sono stato inquadrato dal primo giorno. Tutto ciò vale per il cittadino europeo, gli extracomunitari, invece, devono pagare 4000 pounds per avere il “visto”. Ciononostante lavorano, si impegnano molto e riescono a mandare i soldi a casa. E’ da dire che la “meritocrazia” non è una parola vuota a Londra e la raccomandazione è quasi inesistente.
Non mi sono abituato al risveglio con un cielo che appare solo e sempre con diverse “sfumature di grigio”e poi il freddo e la pioggia sono frequenti. E infine la “cucina” è veramente di bassa qualità….il pensiero alle “leccornie” nostrane mi fa star male.
E Scampia è conosciuta a Londra?
Quasi più di Napoli centro. Certamente a causa dei media e , soprattutto, di “Gomorra”, il libro di Saviano, che è un successo internazionale. Le generalizzazioni sono facili, ma basta avere avuto un rapporto diretto con Napoli e relazioni umane con i napoletani per cambiare idea e far prevalere un sentimento di grande simpatia. Qualcuno per questo criminalizza “Gomorra” ma questa è pura ipocrisia. Il vero problema sono i ventanni, o forse più, di silenzio e di omertà che hanno fatto incancrenire la situazione. “Gomorra” ha tolto il “velo”…sta a noi ristabilire la dignità e il rispetto nelle nostre terre ed il riflesso internazionale sarà conseguente.
Mi ha commossa e riempita di gioia leggerti, Aldo. Sempre impegnato, sempre attivo nella tua – e nostra- Scampia e nelle CdB che mi hanno formata alla libertà di coscienza e all’amore come impegno concreto. GRAZIE. Un abbraccio a te, a tutti di Napoli indimenticabile. Vera