L’angolo della gru: ALEMAO! di A.Bifulco
Aldo Bifulco
Cdb Cassano – Napoli
Ho cercato Carlo Aiello perché ero interessato ad intervistare un giovane di Scampia che avesse partecipato al corso di formazione nell’ambito del “fotovoltaico” all’interno del Progetto SosScampia. L’interesse si è trasformato in piacere quando mi ha fornito la sua mail: alemao80@libero.it . ALEMAO è anche il nome del gatto di casa mia. Dopo anni di lotta mio figlio Luca, stimolato dalla mamma, mi ha strappato il consenso per accogliere un gatto in casa. Ha preteso, inoltre, che fosse maschio, tutto nero, e si dovesse chiamare Alemao. La motivazione è la stessa di quella di Carlo: ricordare la squadra del Napoli dello scudetto, non solo attraverso il fantastico Maradona, ma anche attraverso il lavoro oscuro di un infaticabile e roccioso mediano, Alemao appunto. Forse creerò un po’ di disagio a qualche “intellettuale schizzinoso”; anch’io ho fatto parte per molti anni della categoria, ma poi un lungo percorso di rieducazione avviato dai miei figli mi ha trasformato in “acceso tifoso del Napoli”. E a casa mia, ad ogni partita del Napoli si genera un’atmosfera di pura esaltazione. Il nome Alemao ci pare una felice scelta, particolarmente adatto ad un gatto, anche per quella assonanza con il suo miagolare.
Ma torniamo a Carlo Aiello.
Sono arrivato a Scampia quando avevo 10 anni ed oggi ne ho 32. Ho conseguito il diploma come “tecnico dei sistemi energetici”. Per alcuni anni ho fatto parte dell’Agesci. Ho sempre giocato al calcio, da ragazzo per qualche anno all’Arci Scampia dove ho fatto anche l’allenatore per un anno. A causa della mia folta e riccia capigliatura bionda mi chiamavano “Alemao”…di quella capigliatura non rimane che un vago ricordo!
So che hai partecipato al Progetto SosScampia. Raccontaci questa esperienza.
Come conseguenza di questo Progetto quattro giovani di Scampia, tra cui io, sono stati inviati ad Imola presso l’azienda Santerna che si occupa di “pannelli fotovoltaici”. In circa due anni di permanenza ho svolto varie mansioni, magazziniere, addetto ai quadri elettrici, agli “inverter”, acquisendo una certa competenza anche nella loro riparazione. Quando la legge ha eliminato gli incentivi nei confronti dello sviluppo delle energie alternative, in particolare del “solare”, il lavoro è andato scemando ed io son dovuto tornare a casa. Mi è rimasto un bagaglio di conoscenze che, fino ad ora, non ho potuto mettere in pratica. Ad Imola ho lasciato parecchi amici che vorrebbero che io tornassi…qualcuno mi sta cercando un lavoro!!
All’Arci Scampia è stato realizzato, in questa estate, un piccolo impianto fotovoltaico. Noi pensiamo che questo possa essere un primo passo verso la diffusione della cultura e dell’uso del “solare” nel nostro quartiere. Tu che ne dici?
Indubbiamente potrebbe rappresentare un passo verso la “modernizzazione” del quartiere. I pannelli solari sono molto diffusi ad Imola e, forse, in tutto il Nord. Mi sono sempre chiesto perché al Nord, dove il sole appare così pallido, e con il cielo spesso nuvoloso, fossero tanto diffusi gli impianti fotovoltaici, mentre al Sud, dove il cielo in un anno si presenta più terso e sereno ed il sole staziona per più tempo sulle nostre teste, regalandoci luce e calore, questa pratica sia ancora riservata a piccole “nicchie”. L’accumulo di energia proveniente da questi impianti, col tempo, farebbe alleggerire “la bolletta” dell’energia elettrica.
E’ possibile pensare che questo possa diventare un canale di sviluppo del nostro territorio, capace di fornire opportunità di lavoro ai giovani del quartiere?
Le potenzialità ci sono. Ma ci vorrebbe qualche privato che abbia la volontà di investire a Scampia oppure creare le condizioni per creare qualche cooperativa. Ma ci vogliono i capitali per iniziare …e mi pare che chi ha i soldi preferisce tenerli a deposito oppure investirli in azioni finanziarie…e non intende rischiarli in operazioni produttive che generino lavoro.
Io, intanto, mi butto a far tutto,…questa estate ho accettato di fare l’animatore per quattro mesi all’isola d’Elba…senza lavoro ci si sente perduti…ma sarebbe più logico operare nel settore in cui hai speso tempo ed energie per acquisire competenze.