Lampedusa, la Chiesa attacca il governo “Stato latitante con la popolazione”

Fabio Russello
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Documento diffuso dal Consiglio pastorale parrocchiale dell’isola: “Oggi l’Italia non è unita né unica. Siamo soli”

La Chiesa di Lampedusa è scesa in campo duramente per denunciare le scelte del Governo italiano “che opera unicamente tramite i suoi uffici periferici”. Il documento diffuso dal Consiglio pastorale parrocchiale di Lampedusa è infatti un duro j’accuse verso le istituzioni che non hanno “ascoltato a tutt’oggi le richieste della popolazione dell’Isola di Lampedusa”.

L’appello della Chiesa Lampedusana guidata da don Stefano Nastesi è stato rivolto al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano: “Lo Stato è latitante nei confronti della popolazione e delle sue legittime richieste, si faccia fattivamente presente. Non è più solo questione di tende precarie.

L’arrivo in massa dei migranti deve essere, come evidenziato dall’arcivescovo Montenegro, al centro di un programma di accoglienza con la creazione di centri spalmati sul territorio italiano, in modo da non gravare solo sull’isola che rischia di trasformarsi in una polveriera”.

La Chiesa di Lampedusa ha evidenziato come “l’isola non è più capace di mantenere la presenza di 10 mila persone” e ha dunque chiesto che vengano “intensificate e accelerate le turnazioni per il trasferimento dei migranti in altre strutture”.

Critiche sono state espresse nei confronti del ministro dell’Interno Roberto Maroni: “Le ricordiamo che lei è un ministro della Repubblica italiana e dunque anche di Lampedusa”, mentre al Capo dello Stato viene segnalato che “oggi l’Italia non è unita né unica. Siamo soli”.

Al ministro della Difesa Ignazio La Russa è stato invece chiesto di “aiutare la gente del Nord a far comprendere che l’accoglienza dei migranti e il loro dislocamento nel Paese è necessario al fine di difendere anche Lampedusa che è Italia”.