Appunti di viaggio da Palestina e Israele
Siamo
partiti in trentacinque “pellegrini” (28 da Verona) sulle tracce delle
“pietre viventi”, ovvero dei testimoni della ricerca della Pace e del
rispetto dei Diritti Umani in una terra dove vivono o cercano di
sopravvivere le vittime degli “errori” di noi “occidentali”. Siamo
partiti con il Seminario Itinerante organizzato, in modo eccellente e
con l'insostituibile guida socio-politico-storico-spirituale di Luigi
Sandri (“il Profeta”), da Confronti e Il Germoglio di Verona, attratti
innanzitutto dal desiderio di restituire la visita, nelle loro case e
nelle loro scuole, dei ragazzi Palestinesi e Israeliani “Fiori di Pace”
venuti in Italia negli ultimi tre anni (vedi
www.fioridipace.org).
Abbiamo respirato molte differenze, non solo di facciata, ma anche
sostanziali fra due popoli che peraltro hanno molto in comune, al di là
della contesa sulla stessa terra: ad esempio sono accomunati dall'aver
fondato la loro identità su una opposta narrazione mitologica e su un
trauma irrisolto. In particolare era evidente una profonda diffidenza,
paura, precomprensione. E d'altronde, dall'una e dall'altra parte, non
mancano i motivi per odiare...(vedi relazione dettagliata sul sito).
Anche
se le due società sono ovviamente molto variegate e sarebbe
imperdonabile generalizzare, mi pare che siano molto forti le tentazioni
di sconfiggere il nemico, di risolvere una volta per tutte il conflitto;
la separazione fisica del muro alimenta incomunicabilità e pregiudizi
“razziali” dall’una e dall’altra parte.
Ciò
che invece ci appare chiarissimo dopo i molti incontri, formali e non,
avuti in questi dieci giorni è che non è possibile per una delle parti
vincere contro l’altra: le due parti possono vincere solo se lo fanno
insieme, accettando oggi compromessi e sacrifici che permetteranno ad
entrambi quel futuro di pace, giustizia e prosperità che il loro spirito
di iniziativa, la loro idealità e solidarietà sociale meritano.
Questa esperienza di relazione diretta con i protagonisti (che
consigliamo a tutti, soprattutto ai giovani) ci rafforza nella
convinzione dell'importanza imprescindibile di favorire le occasioni di
incontro, di conoscenza, di dialogo, di amicizia fra i ragazzi di questi
due popoli che si sono dimostrati, per noi, l'unica risorsa aperta al
futuro.
Vogliamo credere che se loro ci riescono, vuol dire che è possibile la
speranza per molti altri popoli nonostante i tanti segnali di
ingiustizia e disperazione; costruire la Pace nella complessità di
Gerusalemme è paradigmatico per ogni situazione di conflitto. Per questo
teniamo viva nella memoria la domanda conclusiva di Luigi :“Alla fine
non verrai giudicato per quanti peccatucci avrai fatto nella vita, ma ti
verrà chiesto: COSA HAI FATTO TU PER GERUSALEMME?”.
Anna,
Paolo, Claudia, Arianna, Marco...
della CdB
"La Porta" di Verona
Chi vuole inviare
un commento sul Primo Piano pubblicato può
inviarlo qui
al sito delle CdB
NOTA:
Ricordiamo che questi interventi rappresentano “punti di vista” non
necessariamente della comunità di appartenenza di chi scrive, tanto
meno del movimento delle CdB, ma punti di vista personali
dall’interno delle comunità su argomenti di attualità che ciascuna/o
ritenga di dover proporre in primo piano come oggetto di
riflessione.
I corsivi delle settimane precedenti sono reperibili
in Archivio di "In Primo Piano"