Teologi a confronto
o rimpatriata?
Il recente incontro privato tra Papa Ratzinger
e Hans Kung, nonostante le positive considerazioni fatte dallo stesso
Kung
“Io spero sia un segno che i grandi problemi che stanno di fronte
alla Chiesa e ai fedeli siano discussi di nuovo in modo aperto. In modo
che col tempo si possano trovare soluzioni costruttive”
lascia qualche dubbio in chi per tanti anni ha assistito al costante
e sistematico disinteresse (disprezzo) verso le istanze di dialogo e
confronto delle differenti anime del popolo cattolico.
Luigi Sandri - su queste stessa rubrica - a proposito della recente
GMG a Colonia aveva scritto
“… la Giornata è pensata come un ulteriore momento
in cui sono il papa e vescovi a fare la catechesi ai giovani, e non
una occasione in cui la gerarchia si metta davvero all’ascolto
dei giovani e dei loro problemi”.
I segnali che giungono sono fortemente contradditori, e anche volendo
cogliere positivamente un seppur debole segno di speranza, non ci facciamo
troppe illusioni.
Il pontificato è agli inizi e forse è ancora presto per
capire per quanto tempo ancora l’ombra del precedente pontificato
coprirà il cammino intrapreso da Benedetto XVI.
Le due facce di questo pontificato: quella pubblica di Colonia (e del
card. Ruini), e quella privata con Hans Kung (e non solo) sono al momento
difficilmente conciliabili.
Al momento dell’elezione di Ratzinger – che lo stesso Kung
definì una “sorpresa negativa” –
le CdB hanno scelto il silenzio estraniandosi dal coro di entusiasmo
e di aspettative da più parti manifestate, e anche dalla tentazione
di giudicare, esaltare o criticare a priori.
E’ comunque indubbiamente importante che il dialogo sia avvenuto,
e per di più in un clima di reciproco rispetto e al di sopra
delle controversie.
Preferisco in ogni caso – per ora - pensare che si sia trattato
di una bella rimpatriata tra due compagni di classe favorita dalla “saggezza”
degli anni, augurandomi comunque che possa essere foriera di positivi
passi avanti in quel dialogo che Woytila ha pervicacemente mortificato
e negato per un quarto di secolo.
Massimiliano Tosato
del gruppo Ardizzone di Bologna
NOTA
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