I TANTI VOLTI DELLA CHIESA IN TV Anche quest’anno, con l’approssimarsi della scadenza di presentazione delle dichiarazioni dei redditi, vanno in onda in televisione gli spot pubblicitari a favore dell’8 x mille alla chiesa cattolica. Ben fatti come sempre, anzi più accattivanti che mai. Quest’anno infatti hanno scelto come soggetti delle storie da presentare quelle di preti impegnati nel sociale in autentiche realtà di frontiera: l’utilizzazione sociale delle terre tolte alle mafie da parte di cooperative di giovani in contrapposizione a queste, o la presenza discreta ed efficace in quartieri di frontiera come Scampia; oltre ad immagini, più consuete, di testimonianze di missionari che operano in paesi del sud del mondo. Si direbbe insomma che, quest’anno più dei precedenti, abbiano scelto di rappresentare una immagine di prete impegnato nel sociale, un prete, per dire così, “di sinistra”. Volti diversi da quelli che la TV ci restituisce dai telegiornali. Qui le presenze sono rigorosamente, in termini di apparizione, in ordine gerarchico. E quindi la frequenza maggiore spetta naturalmente al papa, chiunque egli sia, popolarissimo tra le folle plaudenti o poco sorridente. Qualunque discorso egli faccia, i nostri TG non ne perdono uno, compreso il messaggio dell’Angelus domenicale. Poi seguono i cardinali (il segretario di Stato, il presidente della CEI, etc.). Ogni tanto un vescovo illustre (magari a spiegarci le ragioni per cui un “utilizzatore finale” di escort, pluridivorziato sia ammesso alla santa comunione in quanto ritornato alla situazione “ex ante”). I preti hanno poi, per lo più, una presenza saltuaria in funzione della storia da raccontare; ad eccezione di quelli che in TV occupano un posto fisso in trasmissioni di intrattenimento. I preti pedofili italiani (pochi si spera) poi non hanno volto. Quando una storia al TG parla di qualcuno di loro si inquadrano solo mura di chiese, al massimo. Ci si trincera dietro a, legittimi, motivi di privacy a tutela di indagati non ancora passati in giudicato. Altri criminali non hanno lo stesso riguardo. La chiesa cattolica mostra molti volti diversi in TV; certamente molti meno di quelli che esistono nella vita reale. E questa coesistenza di volti, caratteri, idee e comportamenti diversi di donne e di uomini che hanno vissuto e proclamano di vivere alla sequela di Gesù, non solo nella chiesa cattolica ma in tutte le chiese cristiane del mondo, per me rimane uno dei misteri più grandi e incomprensibili. Stefano Toppi Comunità di base S. Paolo – Roma Chi vuole inviare un commento sul Primo Piano pubblicato può inviarlo qui al sito delle CdB Per andare ai DIBATTITI di PRIMO PIANO clicca qui
|
www.cdbitalia.it |