Se l'è cercata
Tutti e quattro i Vangeli riferiscono che Pilato
era convinto che Gesù non avesse colpe, che non era sua
intenzione mandarlo al patibolo, che anzi escogitò qualche
espediente per evitarlo. Nondimeno lo condannò a morte.
Non fu un “errore giudiziario”. Lo condannò
sapendolo innocente. Tant'è che, fattasi portare
dell'acqua, si lavò le mani al cospetto della folla dichiarando: “Io
non sono responsabile della morte di quest'uomo! Sono affari vostri”
(MT 27,24).
Allora perché Gesù fu messo a morte?
Semplicemente perché era debole.
Si sarebbe forse lavato le mani se fosse stato
potente? No, perché non l'avrebbe mica condannato. Chi altri si
sarebbe lavato le mani per il sangue di un potente? Chi se le
laverebbe oggi?
Fra il debole ed il Potere – in quel caso il
Potere del Tempio – Pilato scelse di stare dalla parte del Potere.
E' normale. Che c'è di strano? Era stato così
prima ed è stato così dopo.
La logica prevalentemente corrente era ed è
questa; non c'è da stupirsene.
Ciò che può stupire invece è la logica opposta,
quella di Gesù.
Mettersi dalla parte del debole, eleggere la
debolezza a valore è una stravaganza. E senza neppure preoccuparsi
che il debole o la debole sia nel giusto. Tra l'adultera e i maestri
della legge Gesù si mette dalla parte della prima. E confusi i
Maestri della Legge dice alla donna:”neppure io ti condanno” (Gio.
8,11).
Ma non basta. Non solo si schierava dalla parte
dei deboli, ma sempre che ne aveva l'occasione se la prendeva con il
potere. Matteo, poco prima di narrare della condanna,
riferisce che i capi dei sacerdoti ed i farisei avevano giurato di
fargliela pagare. Nel sentire Gesù che ricordava come fosse scritto
che “la pietra che i costruttori hanno scartato è diventata la
pietra più importante”, capirono che “queste parabole le
raccontava per loro.” Di conseguenza ”Cercavano il modo di
catturarlo”. (Mt 22,45).
Così andarono le cose. A me cercare di capirlo
mi interessa per tentare di capire qualcosa dell'oggi. Se ci
riesco.
Quanti Pilati ci sono stati nei duemila anni che
ci separano dal supplizio di Gesù? E quanti poveri Cristi sono stati
suppliziati da allora ad oggi. Credo che nessuno possa valutarne
attendibilmente il numero. Comunque tanti. Tantissimi.
Ma perché allora ci ricordiamo di Lui?
Perché era Dio fattosi uomo, risponderanno
alcuni. Ma Leonardo Boff ricorda che anche altre religioni hanno
affermato l'incarnazione di Dio. Perché in Lui è stata vinta la
morte, incalzeranno gli stessi. Il che, dice ancora Boff , “sarebbe
ancora poco”.
Non so se quando afferma che “l’essenza del
cristianesimo” è “affermare che l’utopia (quella cosa che non ha
luogo) è diventata eutopia (un luogo buono) ” e che in “qualcuno ….
tutte le virtualità nascoste nell’essere umano sono esplose e
implose. Gesù è <l’ultimo Adamo>… l’uomo nascosto e ora rivelato….
noi lo seguiremo”, Boff intende dire quello che penso io.
Io penso che noi ce ne ricordiamo, almeno io lo
ricordo per questo, perché da vivo aveva detto che se uno ti dà un
ceffone non devi restituirglielo, ma faresti bene a
porgergli l'altra guancia perché te ne possa dare un secondo;
che se uno ti chiede il mantello fai bene a darglielo e se ti chiede
un prestito non devi rifiutarglielo; che quelli che fanno la volontà
di Dio – cioè amano tutti e tutte – sono tuo padre e tua madre e che
i nemici non devi odiarli ma amarli. Di più: che se vuoi pensare a
Dio e sai che c'è uno che ce l'ha con te, devi prima andare a
riconciliarti con lui.
Ma uno così avrebbe potuto mai morire nel suo
letto e di morte naturale?
Diciamo la verità: se l'è proprio cercata.
E però ci ha lasciato una speranza che, per
usare ancora le parole di Boff, “nel contesto buio del mondo non è
irrilevante” . La speranza che sia possibile “ trasformare
l’eventuale tragedia della terra e dell’umanità in una crisi
purificatrice”; che “ci aspetta una traversata pericolosa, ma la
vita sarà garantita, il pianeta si rigenererà”.
E’ come dire: buona pasqua.
Nino Lisi
CdB S. Paolo - Roma
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