Gli invisibili
Roma: Ponte Mammolo / Via Palmiro Togliatti, tra i marciapiedi
sbrecciati e i ciuffi d’erba annientati dal sole camminano uomini,
donne e bambini che trascinano carrozzine, piccoli trabiccoli con
taniche piene d’acqua. Scompaiono all’improvviso tra i canneti
dell’argine dell’Aniene e si sottraggono alla vista degli
automobilisti. Sembrano quasi inabissarsi per mettere al sicuro la
loro vita o forse non sarà che è la nostra vita ad essere più
tranquilla perché non è costretta a vedere gli invisibili?
Un uomo con un piccolo in collo e l’altro per mano scavalca la
spalletta del ponte e riemerge sulla strada.
Non è letteratura neorealista, è solo un occhio veloce buttato sui
margini della città. Intanto a Roma ci sono di nuovo le baracche,
ancora più povere di quelle che formavano i borghetti smantellati
solo negli anni ’70. Allora in quelle baracche abitavano uomini e
donne che lottarono per il diritto alla casa. Le leggi per
l’edilizia popolare vennero dopo.
Ma oggi, chi darà voce agli invisibili? Non sono forse
stranieri? Quale forza politica può spendersi fino in fondo per
restituire ad essi un livello di vita decente prima ancora dei
diritti/doveri di cittadinanza?
Pian piano una parte dell’umanità che ci vive accanto sta scivolando
verso una quotidianità che sfugge a qualsiasi parametro da paese
avanzato del mondo occidentale: donne e uomini che svuotano i
cassonetti, il mercato quotidiano delle braccia sui marciapiedi di
Tor di Quinto (uomini che si offrono ogni giorno al lavoro più
precario e flessibile). Ma contro questo “mercato” non si parla
sulle prime pagine dei giornali, nei servizi di apertura dei TG. Non
turba le coscienze dei passanti, dei residenti e dei politici.
E’
invisibile.
Rossella Grasselli De Rossi
Gruppo di controinformazione ecclesiale - Roma
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