CON LO SGUARDO DELLE VITTIME Alle fine di marzo ho compiuto un viaggio-missione nel Kurdistan turco, tenendo presenti le parole di Dino Frisullo, un compagno che durante tutta la sua non lunga vita ha messo una grande passione civile, un profondo impegno di pacifista e di militante a favore di donne e di uomini discriminati, di popoli oppressi, in particolare quello kurdo per la cui difesa non ha temuto anche giorni e giorni di carcere: "Per riprendere il filo della lettura del mondo, Mentre i berlusconi, i maroni di oggi come i ladroni della parabola del samaritano spogliano, feriscono, lasciano in mezzo alla strada, in balia del mare minaccioso o respingono verso territori disumani persone migranti, esiliate senza patria, deportate senza luogo, mentre i nostri governanti come i briganti della parabola chiamano svolta storica un ordine infame ed infamante che grida “vendetta al cospetto di Dio”, mi sono chiesto se io, se noi non rischiamo di fare come il sacerdote ed il levita che videro e passarono oltre. “Va’ e fa’ anche tu la stessa cosa”, l’invito con cui termina la parabola del samaritano, non vuol dire altro che mettersi dalla parte delle vittime, assumendo lo sguardo delle vittime. Come Dino Frisullo e tante altre persone credenti nella causa della giustizia e della dignità di ogni persona umana, siamo chiamate/i ad incarnare nella nostra vita, nella quotidianità della storia, il senso vero e reale della parabola. Siamo chiamate/i a metterci in gioco, senza esitazione, per contrastare le decisioni e le azioni di disumanizzazione, di imbarbarimento, di sopraffazione, di prepotenza operate dai moderni ladroni e briganti in doppio petto.
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