In memoria di lei
Se si seguono le notizie sul web, si scopre che anche nel nostro
paese sono molte le iniziative di donne che discutono questioni
impegnative di teologia e di vita religiosa. Non è azzardato pensare
che si stia aprendo la strada un contributo alla teologia del tutto
innovativo, anche perché da sempre estraneo alla logica clericale.
A
mano a mano che i ricercatori più avanzati vengono censurati e
repressi, sembra che solo la teologia femminista possa uscire dal
gesso del conformismo. Voglio ricordare la Conferenza dell'AFERT
(Associazione europea di donne per la ricerca teologica) tenutasi
poche settimane fa a Vico Equense, con la partecipazione di 150
ricercatrici provenienti da 25 paesi: Elizabeth Schussler Fiorenza
ha provocatoriamente opposto alla "memoria di me", la "memoria di
lei", la donna che unse Gesù nel contesto di una cena diversamente
simbolica, a privilegio della cura del corpo di fronte al suo
sacrificio.
Dalle donne viene alle chiese la "sfida della fragilità" di contro
all'onnipotenza del potere: segno di liberazione da vincoli ormai
intollerabili e di una salvezza aperta alle domande del tempo. Sotto
il segno del potere - a partire dal patriarcato e dal kyriarcato -
la Chiesa non sarà mai "comunità vivente".
Giancarla Codrignani
Bologna
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