PICCOLE GRANDI MADRI
Angelo Fracchia, biblista prete sposato, si chiede se sia
il tempo di riflettere sulla formazione biblico-teologica dei diaconi
e dei preti portando ad esempio la condizione di un diacono che gli
chiede aiuto per i suoi studi. Angelo trova questo diacono, futuro prete,
totalmente impreparato ed ancorato ad una visione che priva del confronto
con i segni dei tempi la rilettura della Parola. L’assunto, per
questi diaconi e preti ignoranti, sembra essere "La Parola di Dio
non si discute, non si analizza come un'opera archeologica, si accoglie
e medita".
Condivido l’allarme di Angelo perché ritengo proprio oggi
sia preoccupante la diffusione tramite questi preti di una mentalità
irrispettosa, chiusa e retrograda.
Mi viene spontaneo il parallelo con il giudizio dato da un prete di
Catania (La Repubblica mercoledì 01.06.05 pag.11) incolto ed
insensibile, di fronte ad una piccola donna che ha subito l’impianto
forzato contemporaneo di tre embrioni, secondo quanto imposto dalla
Legge 40; di fronte alla morte di due gemellini a causa proprio della
loro impossibile convivenza, il prete non ha trovato di meglio che affermare
che tutto ciò era per colpa delle donna che aveva voluto sfidare
Dio!
La piccola donna, grazie alla sua forza creatrice, tenacemente ancorata
al suo desiderio materno e già sperimentato con sofferenza, termina
la sua intervista al giornale dichiarando che non andrà mai più
a parlare dal prete. Giusto! Sono con lei, non si può avere confronto
con questa cultura della punizione e della morte che viene impartita
e diffusa da preti ignoranti e presuntuosi!
A maggior ragione andiamo a votare SI anche proprio per difendere la
cultura della vita e della maternità e paternità volute
dalle coppie sterili.
Catti Cifatte
Genova, 2 giugno 2005
NOTA
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