Repressione o confronto vero?
Mi domandavo, in questi giorni (avendo avuto la possibilità di
dedicare un po’ di tempo alla lettura, senza l’assillo del lavoro
quotidiano) se nella “chiesa italiana” si stia verificando una
intensificazione di una strategia “repressiva” (le
virgolette sono dovute, perché non dobbiamo mai perdere il senso
della misura, pur restando attenti e attivi nel confronto anche
aspro) o stiamo assistendo (e partecipando) ad una riapertura
di un confronto vero; oppure, se stiamo di fronte all’una e
all’altra cosa contestualmente.
Potrebbe essere utile – come si usa dire: alla ripresa – fare il
punto.
Certamente, noi (le Cdb) abbiamo già ben definito il nostro
calendario e percorso: Livorno 8-9 dicembre (riflessione sui
ministeri) e, più in là, Aprile 2008, Incontro nazionale
(…povertà, sobrietà, equità, solidarietà…).
Nel frattempo, anche le Cdb europee hanno definito i loro
appuntamenti, che ovviamente ci coinvolgono (Bruxelles, riunione
del Collettivo 13-14 ottobre; e probabile Incontro
europeo nel 2008, dopo alcuni, troppi anni dall’ultimo Incontro
a Edimburgo nel 2003).
Intanto i “fatti” e gli “eventi” non ci aspettano e, penso, sia
doveroso chiedersi se l’accelerazione impressa da alcuni
recenti fatti e detti (1) non ci
consigliano di dedicare uno scambio di valutazioni tra noi, in
aggiunta al calendario (temi e date) già definito.
Non è possibile entrare nel merito dei diversi ambiti (alcuni hanno
una loro specificità e consistenza che vanno molto oltre la nostra
testimonianza: vedi la nascita e le conseguenze del partito
democratico); restando al nostro specifico, penso che alcuni
passaggi debbano o possono suscitare curiosità, voglia di
approfondire, interrogativi e domande, in primis ai
protagonisti diretti.
Prendo solo due esempi dal dibattito aperto da Micromega n.4-2007:
“Che fine hanno fatto i cattolici democratici?”, nel quale
sono intervenuti anche amici delle Cdb.
-
leggo Giovanni Franzoni che valorizza molto la categoria degli
aggiustatori (e non solo per l’epoca conciliare ma per questa
“ora”); egli precisa esplicitamente: “E’ di gran lunga
preferibile un dibattito in positivo alla ricerca dell’essenziale
nella dottrina cristiana piuttosto che accanirsi a denunciare le
invasioni di campo dei vertici della CEI” (Micromega, citato,
pag. 33).
(breve
commento:
si può ritenere questa impostazione/opzione ovvia, saggia e
giudiziosa; e finirla lì. Oppure ci si può chiedere - considerando
che l’intervento “reagiva” alla Lettera-questionario di Pesce, il
quale poneva un quadro di problematiche non solo molto ampio, ma
anche politicamente molto preciso - se Giovanni non
ci voglia esplicitamente suggerire una specifica strategia
valida per l’ora che viviamo, di segno diverso al nostro modo di
agire. Ebbene, mi pare una questione sulla quale sarebbe bene che
il “movimento” della Cdb riflettesse, interloquisse e interrogasse
Giovanni stesso.)
- leggo Vittorio Bellavite, che nella sua precisa
funzione di coordinatore di Noi
siamo Chiesa,
dopo una interessante analisi della fragilità ma anche della
“vitalità di base tra i cattolici”, scrive : “ Sul ‘che fare’
pesa la constatazione che tutta la vitalità esistente nella Chiesa
al di fuori dei percorsi ortodossi soffre dall’essere chiusa nel
proprio gruppo o nel proprio specifico (….) Non si
riesce a fare una azione ‘politica’ all’interno della Chiesa.
Per dirla in breve il disagio esistente non si organizza.
(…) Ci si separa in gruppi di interesse specifico o di ricerca
biblica o teologica (…) ma ancora senza un progetto che diventi
collettivo…”
(breve
commento: preciso innanzitutto che il grassetto è mio e
anche il “tagliuzzamento”; me ne scuso con l’autore; chi vuole e
può, vada alla lettura integrale del lungo intervento. Nel merito:
personalmente, condivido le affermazioni di Vittorio; penso che il
movimento delle Cdb senza rinunciare a nulla della sua (o delle sue,
al plurale) specificità dovrebbe pensare e “organizzare” una
“strategia” per essere parte e componente di quella che Vittorio
chiama: “una politica all’interno della Chiesa”. Peraltro, mi
pare che nella organizzazione e “strategia” dell’ultimo Incontro
nazionale di Frascati, abbiamo voluto un “Dialogando con”,
a conclusione della nostra specifica riflessione, proprio per
instaurare una sorta di lavoro comune con le altre specificità di
questa comune ricerca di essere chiesa altra (che è dentro
quel “progetto collettivo” di cui parla Vittorio). Come dare
un seguito “organizzato” a quel “Dialogando con” ?)
So che tale questione è vissuta con variegata e intensa
problematicità. Intanto: se dovesse riprendere un confronto vero tra
le componenti o le diverse ‘anime” del cattolicesimo italiano -
nonostante il papato di Ratzinger o proprio a causa di esso -
come pensiamo di esserne parte attiva e “organizzata”?
Ecco, un mio modesto contributo su cui mi piacerebbe conoscere
l’opinione degli amici e delle amiche delle Cdb.
Mario Campli
della Comunità di S. Paolo, Roma.
_______________________________________________________________
(1) Negli ultimi mesi (e solo per
esemplificare):
-
Micromega,
n. 4-2007, ha dato inizio ad un interessante dibattito aperto da
una “Lettera aperta-questionario” della storico cattolico
Mauro Pesce; in cui troviamo già partecipi e protagonisti
Giovanni Franzoni, Marcello Vigli, Vittorio Bellavite (per
citare solo gli amici che delle Cdb sono membri o amici
vicinissimi).
-
Lettera aperta ai vescovi italiani
(la rivista: “Appunti di
cultura e politica”; cfr. Adista 51-07)
-
Dibattito sul PD
(cfr. Adista 50-07).
-
“Risposte
a quesiti riguardanti alcuni aspetti circa la dottrina sulla Chiesa”
(29
giugno 2007) emanate dalla Congregazione per la Dottrina della Fede
(la dottrina a cui fa riferimento è nella “Dominus Jesus” del 2000,
emanata da Ratzinger).
-
Audizione al parlamento
( Commissione Affari Costituzionali della Camera) di Giuseppe
Betori, segretario della CEI, in merito al disegno di legge
sulla Libertà religiosa in Italia (vedi: La repubblica del 17
luglio 2007 e Adista 55-07)
-
Convegno di Bose e in particolare l’Intervento di Rosy Bindi (cfr.Adista
51-07) organizzato da “Argomenti 2000”, con una significativa
presenza di membri ed ex dirigenti della Azione Cattolica.
-
“Ahi Costantin di quando mal fu madre”
: articolo di E. Scalari, La Repubblica,
domenica 5 agosto 2007.
-
ADISTA ci dà informazione anche di una
interessante Lettera di cattolici ai vescovi di Francia
(Adista 52-07)
Chi vuole inviare
un commento sul Primo Piano pubblicato può
inviarlo qui
al sito delle CdB
NOTA:
Ricordiamo che questi interventi rappresentano “punti di vista” non
necessariamente della comunità di appartenenza di chi scrive, tanto
meno del movimento delle CdB, ma punti di vista personali
dall’interno delle comunità su argomenti di attualità che ciascuna/o
ritenga di dover proporre in primo piano come oggetto di
riflessione.
I corsivi delle settimane precedenti sono reperibili
in Archivio di "In Primo Piano"