Chi e’ il mio
prossimo, oggi?
Alla domanda evangelica “Chi è il tuo prossimo?” non basta più
rispondere: il vicino, lo straniero, il diverso, l’emarginato, chi
soffre, seppure nella dimensione spaziale contemporanea, così
fortemente interdipendente, del villaggio globale. Bisogna conferire
al comandamento dell’amore “Amerai il prossimo tuo come te stesso” e
all’etica della solidarietà anche un dimensione temporale: farsi
carico responsabilmente della sorte delle future generazioni. E’
sensato seppellire nella terra scorie e rifiuti che rimarranno
radioattivi per migliaia di anni?
Occorre perciò pensare e lavorare intorno ad un nuovo modello
culturale ed economico fortemente impregnato di ciò che alcuni
autori laici chiamano “coscienza di specie”, dove determinante è
proprio il parametro “tempo”. Non sarà facile perché i poteri che
contano spingono in tutt’altre direzioni: concentrazione di
ricchezza, tecnologie e produzioni divoratrici delle risorse
ambientali, consumismo incontenibile, individualismo esasperato,
dilatazione del presente.
Nel 1987, nell’ambito delle Nazioni Unite, la “Commissione mondiale
per l’ambiente e lo sviluppo” presieduta dalla norvegese Gro Harlem
Brundtland, afferma il concetto di sviluppo sostenibile.
Nel rapporto si legge “L’umanità ha la possibilità di rendere
sostenibile lo sviluppo, facendo sì che i bisogni dell’attuale
generazione vengano soddisfatti senza compromettere le capacità di
quelle future di realizzare i propri bisogni”.
Questa affermazione contiene una novità accompagnata da una certa
dose di ambiguità. Il termine “sviluppo”, per quanto addolcito
dall’aggettivo “sostenibile”, richiama nell’immaginario collettivo,
ma anche nelle prospettive politiche, il concetto di “crescita”. Ma
questa appare sempre più una prospettiva suicida di fronte alla
crisi ambientale in atto e allo sconvolgimento del clima che il
mondo scientifico non riesce più a nascondere.
Sarebbe il caso di cominciare a prendere sul serio, invece, la
“prospettiva della decrescita” che, timidamente, e solo in settori
ancora troppo limitati comincia a fare capolino (Ricordiamoci
dell’invito di Franzoni: “farete riposare la terra”). Bisogna aprire
il dibattito con una certa urgenza perché questo orientamento, anche
se parte dalla necessità di far accettare alle persone stili di
vita meno energivori , meno individualistici, meno egoistici potrà
avere significato solo se assunto in una logica globale e di
radicali e coerenti scelte politiche.
Ma pare che una ridistribuzione delle ricchezze (sconfiggendo lo
scandalo della fame e dell’estrema povertà), la giustizia diffusa,
una sobrietà felice, insomma l’eredità da lasciare alle future
generazioni non sia molto presente nei programmi politici attuali e
nemmeno nelle preoccupazioni della Curia vaticana, immersa
totalmente nella sua ossessiva difesa di temi e modelli opinabili
che non possono essere contrabbandati come traduzione storica del
messaggio evangelico.
Aldo Bifulco - Gennaro Sanges
Cdb del Cassano- Napoli
“Siamo sempre responsabili di tutto e di tutti, ed io più di tutti
gli altri”. Feodor Dostojevskij
“Per me essere di sinistra significa pensare agli altri, oltre che a
se stesso; pensare non solo al presente ma anche al futuro”.
Vittorio Foa
“L’umanità sta navigando oggi tra pianeta e pianeta, ma i suoi piedi
rimangono d’argilla, sono friabili. Se appena guardiamo il futuro,
il problema che ci afferra è addirittura se avremo acqua per bere,
aria per respirare, terra per coltivare. Ciò che nella
Weltgeschichte occidentale veniva dato per presupposto ci si è
rivelato come contingente, e ora sappiamo che non ci sarà dato se
non accetteremo come base del nuovo umanesimo la solidarietà
biologica con tutti gli esseri viventi”. Ernesto Balducci
Chi vuole inviare
un commento sul Primo Piano pubblicato può
inviarlo qui
al sito delle CdB![](email_rotante.gif)
NOTA:
Ricordiamo che questi interventi rappresentano “punti di vista” non
necessariamente della comunità di appartenenza di chi scrive, tanto
meno del movimento delle CdB, ma punti di vista personali
su argomenti di attualità che ciascuna/o
ritenga di dover proporre in primo piano come oggetto di
riflessione.
I corsivi delle settimane precedenti sono reperibili
in Archivio di "In Primo Piano"