ISLAM
Pisanu,
scuola d'ipocrisia
Filippo
Gentiloni
Da il manifesto
10 settembre 2005
Chiusura della scuola araba di via Quaranta a Milano: un
grave errore che il ministro Pisanu commette in nome di una falsa e
ipocrita integrazione. Sognata, resa molto più difficile e lontana.
Centinaia di bambini respinti nella marginalità se non addirittura
nella clandestinità. E' evidente che l'ideale sarebbe una società -
e quindi una scuola - di tutti eguali, alla pari: ma come arrivare al
raggiungimento di quel sogno? Certamente in maniera graduale e dando a
ciascuno la possibilità di essere se stesso, di affermare la propria
identità. Essere se stessi per dialogare con tutti. Un compito
difficile soprattutto per chi è minoranza e rischia sempre di essere
schiacciato da una maggioranza invadente se non prepotente.
D'altronde lo stato accetta senza batter ciglio
scuole che affermano e formano identità particolari, come quelle
cattoliche. Lo stato non può e non deve farsi arbitro del valore
delle identità. Si limiti a controllare che le regole di convivenza
siano osservate (senza addurre scuse, come quelle sul funzionamento
dei gabinetti).
La scuola è essenziale. Inutile parlare di
dialogo e di eguaglianza se il dialogo e l'eguaglianza non si
sperimentano al livello più importante e delicato, proprio quello
della scuola.
Lo ha detto con forza lo stesso cardinale di
Milano Tettamanzi. E' vano e ipocrita parlare di dialogo e di
integrazione con i genitori se, di fatto, si è impedito ai loro
bambini di crescere come i genitori vorrebbero.
L'integrazione è un processo, che non si
costruisce con un provvedimento bacchetta magica. Si costruisce giorno
dopo giorno e anno dopo anno, faticosamente. I provvedimenti bacchetta
magica costruiscono, invece, una società che si sorregge sulla
ipocrisia e che così legittima e sancisce disuguaglianze e
emarginazioni.