XXVIII Incontro nazionale delle

Comunità cristiane di base italiane

Montesilvano (PE) – 6-8 dicembre 2003

 

Memoria e progetto.

Condivisione eucaristica e partecipazione politica fuori dei recinti.

 

 

COMUNICATO STAMPA

 

Lunedì 8 dicembre 2003 si è concluso a Montesilvano (PE) il XXVIII Incontro nazionale delle Comunità cristiane di base italiane con un’assemblea generale presieduta da don Franco Barbero, a cui hanno partecipato il Pastore valdese Franco Giampiccoli (“Credenti nel tempo della globalizzazione”), il prof. Paul Abela in rappresentanza delle Comunità di base francesi (“Essere cristiani oggi in Europa”) e Giovanni De Maria (“Le Cdb italiane nel collegamento europeo”).

Questo momento conclusivo ha ulteriormente contributo a sviluppare le tematiche concernenti il ruolo dei credenti nella realtà del mondo globalizzato e dell’Europa. All’incontro hanno partecipato oltre 300 donne, uomini e giovani espressioni di 28 Comunità provenienti da tutta Italia.

Tema centrale affrontato durante i tre giorni di lavoro è stato il nesso che lega nella loro storia e nella loro vita l’impegno nella costruzione di un modo altro di essere chiesa e nella partecipazione allo sforzo di quanti lottano per un altro mondo possibile, ben consapevoli, come ha evidenziato don Giovanni Franzoni nella sua relazione, di non essere soli nella chiesa in questa ricerca di rinnovamento.

Al mondo nuovo da costruire è stato dedicato il confronto che si è svolto il pomeriggio di sabato 6 con le realtà di movimento così vivaci nella realtà di Pescara, che per la prima volta ha ospitato un convegno delle Comunità di base.

Don Enzo Mazzi in rappresentanza delle Cdb, Maurizio Acerbo (Movimento dei movimenti), Lisa Clark (Beati i costruttori di pace), Edwige Ricci (Movimento ecologista), coordinati da Roberto Natale, segretario dell’Usigrai hanno intrecciato esperienze ed idee alla ricerca di una “convivialità delle differenze” nel percorso di costruzione di una società di pace e di giustizia.

Il Convegno, i cui lavori sono stati vivaci e partecipati, ha vissuto anche un momento di festa e di animazione grazie alla collaborazione della Rete nonviolenta Abruzzo ed al contributo artistico di Michele De Angelis, Pino Petraccia e la scuola di percussioni “Baobab” e Piera Danzico con un gruppo di danzatrici.

L’incontro si è concluso con l’approvazione dei 3 ordini del giorno allegati riguardanti l’art. 51 della bozza di Costituzione europea, la presenza delle truppe italiane in Irak ed il ruolo dell’ONU ed il dibattito sulla fecondazione assistita.

 

Documenti approvati dall’assemblea

 

1) Azione legislativa  e libertà di coscienza

 

Ancora una volta nella storia della Repubblica italiana, il Parlamento è stato pesantemente condizionato da una cultura di matrice cattolica, influenzata da antichi e irrisolti conflitti con la scienza e con l’affermazione dei diritti di donne e uomini autonome/i nella definizione di limiti e regole.

 

Noi donne e uomini delle Cdb italiane - riunite a Montesilvano (PE) per il XXVIII incontro nazionale nei giorni 6-8 dicembre - riteniamo che su questioni attinenti al complesso rapporto fra ricerca scientifica, innovazione tecnologica e diritto alla salute riproduttiva, l’adeguamento della legislazione nazionale non debba essere definito sulla base di principi morali assunti come assoluti perché dettati da interpretazioni religiose del mondo. Questi principi, più volte espressi dalla gerarchia ecclesiastica, sono maturati storicamente all’interno di situazioni sociali e condizioni culturali in cui la scienza non aveva ancora evidenziato le sue enormi potenzialità e sono, pertanto, oggi del tutto inadeguati  ad affrontare la complessità delle  problematiche legate alla riproduzione biologica.

 

Facciamo pertanto appello a ogni parlamentare perché rivendichi e pratichi la libertà di coscienza e di giudizio e il rispetto del diritto all’autodeterminazione delle donne,  tenendo fermo l’impegno di fedeltà alla Costituzione posta a garanzia della laicità dello stato.

 

Montesilvano, 8/12/2003

 

 

2) Con l’ONU per la pace e l’autogoverno in Iraq

 

L’appoggio espresso, nella liturgia celebrata  a San Paolo fuori le mura,  dal Vicario di Roma  al governo Berlusconi, responsabile della presenza italiana in Iraq, e alla legittimazione della cosiddetta guerra al terrorismo è in contrasto col messaggio evangelico oltre che con l’art. 11 della Costituzione Italiana  e contraddice anche le tante voci profetiche che dalla stessa realtà ecclesiale si sono levate contro l’intervento militare italiano.

 

La morte dei diciannove cittadini italiani causata dal grave attacco contro la presenza di truppe straniere di occupazione in Iraq – che ha suscitato forte e partecipata commozione nel paese – non autorizza, infatti, a ritenere legittima tale occupazione.

 

 

Le Cdb Italiane - riunite a Montesilvano (PE) per il loro XXVIII incontro nazionale 6-8 dicembre - dichiarano di dissociarsi dalle posizioni espresse dal Presidente della CEI; di aderire alle iniziative finalizzate ad ottenere da un lato il ritiro delle forze italiane integrate nelle truppe di occupazione in Iraq e dall’altro a promuovere l’intervento dell’ONU per avviare un processo di risanamento e di autogoverno dell’Iraq.

 

Le Cdb confermano il loro impegno a contribuire al rafforzamento e all’estensione del movimento per la pace teso a sconfiggere la dottrina e la pratica della guerra preventiva,  a restituire autorità, ruolo e potere ad un’Onu riformata, a diffondere una cultura della pace che elimini dal “mondo globalizzato” l’idea stessa della guerra come soluzione dei conflitti fra i popoli e fra gli Stati e, contribuisca per questa via anche a contrastare la crescente diffusione della pratica terroristica.

 

Montesilvano, 8/12/2003

 

3)  Costituzione Europea ed Art. 51

 

Le Cdb - riunite nei giorni 6-8 dicembre a Montesilvano (PE) per il XXVIII incontro nazionale - che non hanno mai condiviso la pretesa della Curia romana di imporre un riferimento ad opinabili “radici” cristiane dell’Europa a fondamento del Trattato Costituzionale in via di approvazione, denunciano il compromesso raggiunto nella stesura dell’art. 51 della bozza preparata dalla Convenzione. Nella sua attuale stesura,infatti, esso conferisce alle diverse confessioni religiose uno statuto privilegiato che obbliga le autorità dell’Unione Europea a consultarle, nelle fasi preparatorie delle future normative,  su questioni da loro ritenute di particolare interesse morale e religioso.

 

Le Cdb ritengono particolarmente pericolosa nella sua ambiguità tale formulazione, perché mette a grave rischio la laicità delle Istituzioni  Europee e si associano alle diverse realtà di cristiani che in Europa sostengono la  richiesta di cancellazione dell’art.51 dalla bozza del Trattato Costituzionale Europeo nella consapevolezza chè non è certamente con l’acquisizione di interlocuzioni privilegiate e discriminanti riconoscimenti istituzionali che si accresce la credibilità del messaggio di fede e di speranza dell’evangelo.

 

Montesilvano, 8/12/2003