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XXXII INCONTRO NAZIONALE DELLE COMUNITÀ CRISTIANE DI BASE

IN UN TEMPO DI SOPRAFFAZIONE E DI PRECARIETÀ "DATE RAGIONE DELLA SPERANZA CHE È IN VOI"

30/31 ottobre - 1° novembre 2010

Borgaro Torinese (TO)


RELAZIONE LABORATORIO N. 1

"La violenza sull’ambiente in una società capitalista che promuove guerre, migrazioni di massa e pregiudica il futuro"

(coordinato da M. Meomartino di Pescara)

In un’epoca in cui sono sotto gli occhi di tutti i disastri ambientali causati dall’uomo, che mettono fortemente a rischio la sopravvivenza stessa delle specie, si avverte un senso di inadeguatezza nella presa di coscienza e di impotenza nella risoluzione di questi problemi.

L’umanità nel suo complesso sconta un colpevole ritardo nell’affrontare in modo corretto le problematiche di natura ecologica.

Le ragioni di tale disastro sono molteplici ma sono sostanzialmente riconducibili al modello di sviluppo esasperato negli ultimi decenni.

Un modello insostenibile e iniquo che si fonda sul paradigma di una crescita arrogante che non tiene conto dei limiti oggettivi delle risorse disponibili.

Perciò, la prima riconversione ecologica che si impone al nostro senso critico e che da tanti viene invocata, deve essere quella di un mutamento antropologico in cui l’uomo, specie tra le specie, abbandoni gli abiti di padrone onnipotente e tiranno e, quando va bene, ‘benefattore’, che hanno caratterizzato la sua azione.

Sentiamo come assolutamente necessaria una nuova cultura che passi dall’avere all’essere e che ponga al centro della sua attenzione la dignità del creato e il primato delle relazioni.

Il nostro scopo deve essere, così, quello di acquisire una coscienza del limite e dell’interdipendenza nell’intreccio tra economia, ecologia, società e cultura.

Nella ricerca di questa nuova consapevolezza ci può aiutare il recupero e la valorizzazione di alcune narrazioni, come quella femminile, ma anche e soprattutto quella di coloro che hanno subito un gravissimo impoverimento dal sistema socio-economico dominante.

In particolare, come credenti che ci troviamo oggi a riflettere, sentiamo di dover gettare un seme di cambiamento nella nostra vita e di dover dare voce a quello ‘spirito profetico’ che sta alla base di ogni rinnovamento importante della nostra vita; i valori di questo rinnovamento, anche nel nostro piccolo, possono essere quelli di una vita sobria e della pratica di comportamenti virtuosi ecosostenibili.

La riconversione a cui siamo chiamati ci impone, però, una progettualità complessa e di lungo periodo che va armonizzata con la necessità delle tante emergenze che ci chiedono, invece, risposte immediate.

Un punto cruciale, allora, può essere il ruolo dell’informazione, la sua gestione e funzione e, soprattutto, la sua diffusione, anche attraverso i nuovi mezzi di comunicazione.

La discussione che ha impegnato il nostro gruppo è stata lunga e appassionata ed è stata qui riassunta per sommi capi. Le suggestioni finali sono state molte e lo spirito che le ha dettate è stato davvero quello di poter proporre soluzioni e prese di coscienza che mettano in gioco seriamente le nostre vite. Le proposte riportate di seguito quasi sotto forma di slogan, forse, possono dare un’impressione della fiumana di idee, volontà e passioni che vi si sono mescolate insieme.

Proponiamo alle comunità di essere spazi aperti a nuove relazioni, con ‘identità leggere’ e ‘di servizio’, in cui, a partire da una confessione di omissione della problematica, si percorra insieme, coltivando il pensiero critico e lo stile ‘profetico’, il cammino ‘eucaristico’ che ci traghetti dal’ideologia dell’io e dell’onnipotenza, dello spreco e della violenza alla cultura del limite e del rispetto, della relazione e della differenza, della sintesi del ‘qui e ora’ con il ‘sempre e ovunque’ e dell’oggi con lo ieri ed il domani.